mercoledì 21 aprile 2010

Iceburn - Meditavolutions (1996)

Non è facile fondere jazz e hardcore, eppure questi americani ce l'hanno fatta e con risultati eccelsi. Ok, non è un ascolto facile, è una musica fortemente cerebrale che ha la potenza e i watt delle chitarre distorte, ma ha anche delle ritmiche irregolari che ti disorientano. Iniziarono nel 1992 come power-trio, su questo terzo disco erano un quintetto con sax annesso.
Avrà bisogno di diversi ascolti per essere assimilato. Il primo pezzo che mi viene in mente è Sphinx, una variante sul tema principale, con quelle spirali di scale indo-arabeggianti....Altrove l'atmosfera è dominata da macigni ottundenti di post-jazz-hc notturno e inquietante, suonato con perizia tecnica inaudita.

(Originalmente pubblicato il 23/01/2008)

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