L'incredibile talento di Mark Sandman con l'accompagnamento magistrale di Dana Colley e Billy Conway fecero il miracolo nell'anno di grazia 1992, ovvero avvicinare il mondo del rock indipendente al jazz e al crooning, durante anni non proprio redditizi per questi ultimi.
Good fu un'autentica bomba silenziosa e felpata nel mondo alternativo e fece incetta di recensioni entusiastiche al tempo. Dopo 15 anni non si può negare che il suo ascolto non ha perso un'oncia di fascino. Nonostante una carriera in lieve calo negli anni successivi, i Morphine sono stati un gruppo molto amato in Italia a livello underground, e sembra davvero una tragica fatalità che Sandman sia morto su un palco di Roma di attacco cardiaco.... (r.i.p.).
Lasciando perdere il discorso tecnico (l'impianto scarno, il basso a 2 corde accordato sulla stessa tonica, il gusto infinito di tutti e tre nell'arrangiare), le canzoni sono sempre capolavori.
The only one è probabilmente la più oscura canzone d'amore di tutti i tempi, alla quale sono legato in maniera indissolubile per un ricordo personale molto forte risalente all'adolescenza. Uno di quei pezzi che ti entra nel sangue e non te lo togli più fino alla fine.
You speak my language e Test Tube baby sono sarabande di suoni che si estraneano dal mazzo per animosità, perchè la maggior parte del disco è caratterizzato da un fumoso, sommesso e riflessivo jazz narcotico adattato al 100% alla forma canzone, per nulla diluito in jam.
Good, The saddest song, You look like rain, The other side, I know you sono cupe ma ricche di tonalità cromatiche, grazie alla maestria del trio. Più accessibili e sensuali sono invece Claire, Have a lucky day e Don't go quietly unto your grave, in particolare la prima possiede uno splendido impasto di sax (Dana Colley è uno di quei virtuosi che ne suona 2 alla volta).
Se anche il buon Piero ha dato 9/10 a Good, ci dev'essere un motivo. E pure valido.
(originalmente pubblicato il 07/04/08)
Good fu un'autentica bomba silenziosa e felpata nel mondo alternativo e fece incetta di recensioni entusiastiche al tempo. Dopo 15 anni non si può negare che il suo ascolto non ha perso un'oncia di fascino. Nonostante una carriera in lieve calo negli anni successivi, i Morphine sono stati un gruppo molto amato in Italia a livello underground, e sembra davvero una tragica fatalità che Sandman sia morto su un palco di Roma di attacco cardiaco.... (r.i.p.).
Lasciando perdere il discorso tecnico (l'impianto scarno, il basso a 2 corde accordato sulla stessa tonica, il gusto infinito di tutti e tre nell'arrangiare), le canzoni sono sempre capolavori.
The only one è probabilmente la più oscura canzone d'amore di tutti i tempi, alla quale sono legato in maniera indissolubile per un ricordo personale molto forte risalente all'adolescenza. Uno di quei pezzi che ti entra nel sangue e non te lo togli più fino alla fine.
You speak my language e Test Tube baby sono sarabande di suoni che si estraneano dal mazzo per animosità, perchè la maggior parte del disco è caratterizzato da un fumoso, sommesso e riflessivo jazz narcotico adattato al 100% alla forma canzone, per nulla diluito in jam.
Good, The saddest song, You look like rain, The other side, I know you sono cupe ma ricche di tonalità cromatiche, grazie alla maestria del trio. Più accessibili e sensuali sono invece Claire, Have a lucky day e Don't go quietly unto your grave, in particolare la prima possiede uno splendido impasto di sax (Dana Colley è uno di quei virtuosi che ne suona 2 alla volta).
Se anche il buon Piero ha dato 9/10 a Good, ci dev'essere un motivo. E pure valido.
(originalmente pubblicato il 07/04/08)
Li ho conosciuti in colpevole ritardo un paio d'anni fa tramite Ondarock che mette fra le pietre miliari "Cure for pain".
RispondiEliminaLa cosa curiosa è che non ha messo questo disco pur dandogli un voto più alto.
Non ha messo questo disco dove, scusa? Io li ho vissuti sul momento, ed erano una gran bella roba, uno di quei gruppi di cui compravo il cd appena usciva. Grosso rimpianto, non essere riuscito a vederli dal vivo.
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