mercoledì 21 aprile 2010

Studio Ten - The last days (Autoproduzioni 2005)

Ovvero l'ultima reunion, tenutasi a chiusura del nostro suggestivo Festival, nella rustica cornice della Massetta. Non esistevamo più da un paio d'anni ma decidemmo di risalire sul palco per fare un po' di casino, anche perchè avevamo pochi gruppi di nostri amici disponibili a venire a suonare in cambio di birra e salsicce (!). Io, Nico Hippy e Giuliacci facemmo sì è no un'oretta di prove al Teatro Jolly di Rocca per togliere un po' di ruggine dai pezzi. Inizialmente pensavamo addirittura di far cantare Bonacci, il vocalist di Wood Flowers e Più Gusto, più che altro perchè Vince Fefè Sansonelli era uccel di bosco, era impossibile recuperarlo fra fidanzata, tornei di calcetti e case da vendere. E difatti il live iniziò con Breathe cantata proprio da un Bonacci in preda all'alcool. Ma Fefè ci teneva a riprendersi il suo posto e non era mancato per l'occasione, così quando Nico Hippy attaccò il riff di Warnight sulle ultime ondate di On the run, fu proprio Bonacci a presentare il suo ritorno in grande stile.
Furono 45 minuti torrenziali, ovviamente senza nessuna scaletta. Giuliacci perse le bacchette più di una volta, dandoci modo di improvvisare divertendoci. Non eravamo più determinati come 2 anni prima ma le vibrazioni erano sempre molto positive.

Alchè, sull'onda dell'entusiasmo, accettammo di buon grado l'invito del carismatico Foscolo che ci chiese di presenziare in Piazzetta del Mercato il martedì successivo per una serata della sua gloriosissima rassegna live con la quale ci eravamo già esibiti nel 2003. Ma quella che doveva essere un'altra serata di sano divertimento si trasformò in un autentica disfatta sotto tutti i punti di vista. Alle 21 la gente era già seduta in attesa di ascoltare qualcosa, il palco era bello e montato ma Nico Hippy e Giuliacci erano spariti dalla circolazione, non si trovavano. Per giunta Fefè fu investito da un autentico tsunami emozionale; proprio in quei minuti quella che era stata la sua fidanzata da qualche anno prese la decisione di rompere il rapporto e lo lasciò lì inebetito e distrutto moralmente! Ovviamente non sarebbe stato in grado di cantare e quando i due cugini arrivarono, alle 22 inoltrate, comunicai loro che avremmo suonato in tre. Vabè, poco male, dai, ci alterneremo un po' alla voce. Così Nico Hippy attacca il riff di Green is the colour, tempo 20 secondi e arriva un temporale estivo, uno di quelli che ti fradicia e dopo 10 minuti se ne va.
Un'episodio talmente comico e paradossale di cui ho tenuto la registrazione, come se fosse un disco di musica concreta, un episodio involontario di field recordings.
(Originalmente pubblicato il 06/02/2008)

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