Non sono mai impazzito per gli Yo La Tengo, devo dire la verità. Sono uno di quei gruppi definiti fondamentali per l'indie-rock degli ultimi 20-25 anni, diretti discendenti dei migliori Velvet Underground e con qualche connotato neilyounghiano.
Electr-o-pura è considerato episodio minore fra quelli definiti migliori, eppure è il mio preferito. Merito di una freakness che si insinua specialmente fra le corde del chitarrista/compositore Kaplan e aiuta l'ambiente a farsi un po' più bizzarro, dove invece negli altri dischi mi pare di sonnecchiare un pochettino...
Apice del disco la scura e tesa Flying Lesson #1, autentica orgia chitarristica e di bassi saturi. Altrove regna comunque una certa allegria di fondo nelle songs del terzetto, a parte le stranezze di False ending e False alarm, con schizzi pazzi di organo su un ritmo martellante. L'iniziale Decora e Tom Courtnenay sono un po' i loro manifesto d'intenti, con quella finta sleazyness che in realtà maschera un energia implosiva non indifferente. Fra le ballads spicca la splendida Pablo ed Andrea, sognante quanto basta per abbandonarsi fino all'assolo memorabile di Kaplan. Puro spirito velvettiano si respira in The ballad of red bucket e The hour grows late, soffi delicati di intimismo. Un altro scazzo freak con Attack on love e poi c'è la chiusura con il caos organizzato di Blue line swinger, con l'ennesimo ghirigoro di Kaplan a tenere desta l'attenzione.
Electr-o-pura è considerato episodio minore fra quelli definiti migliori, eppure è il mio preferito. Merito di una freakness che si insinua specialmente fra le corde del chitarrista/compositore Kaplan e aiuta l'ambiente a farsi un po' più bizzarro, dove invece negli altri dischi mi pare di sonnecchiare un pochettino...
Apice del disco la scura e tesa Flying Lesson #1, autentica orgia chitarristica e di bassi saturi. Altrove regna comunque una certa allegria di fondo nelle songs del terzetto, a parte le stranezze di False ending e False alarm, con schizzi pazzi di organo su un ritmo martellante. L'iniziale Decora e Tom Courtnenay sono un po' i loro manifesto d'intenti, con quella finta sleazyness che in realtà maschera un energia implosiva non indifferente. Fra le ballads spicca la splendida Pablo ed Andrea, sognante quanto basta per abbandonarsi fino all'assolo memorabile di Kaplan. Puro spirito velvettiano si respira in The ballad of red bucket e The hour grows late, soffi delicati di intimismo. Un altro scazzo freak con Attack on love e poi c'è la chiusura con il caos organizzato di Blue line swinger, con l'ennesimo ghirigoro di Kaplan a tenere desta l'attenzione.
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