mercoledì 21 aprile 2010

Blue Oyster Cult - Blue Oyster Cult (1972)

Proprio i mitici BOC, un gruppo hard rock che ha costruito la propria fama negli anni '70 sulla fantascienza e sulla cultura, sui testi letterari e sulla coreografia degli spettacoli. Musicalmente erano un quintetto ben assortito che progressivamente abbandonava le velleità sixties per aprirsi ad un suono suggestivo e variopinto, spesso guidato dalla fantasiosa chitarra di Buck Dharma, a tratti hard-blues, a tratti pseudo-prog. Con gli anni avrebbero reso il sound più complesso (vedi la famosa Astronomy), ma io continuo a preferire questo debutto genuino e spontaneo rispetto alle prove successive. Alcune perle sono davvero impareggiabili, come The last days of may, una delle mie ballads preferite di tutti i tempi, dal sapore desertico-western, che posso ascoltare anche diverse volte di fila continuando ad amarla. Screams e She's beautiful as a foot sono pezzi dal sapore notturno e lussurioso, in cui le rasoiate di chitarra si impastano su strutture misteriose e affascinanti. Virando invece sull'hard-rock tout-court, i BOC si dimostravano per nulla inferiori ai giganti contemporanei, puntando su un sound potente ma con un approccio in diagonale, quasi astuto....Transmaniacon Mc, Stairway to the stars e Cities on flame with r'n'r' sono letteralmente esaltanti, in questo senso. Trascurabili invece le 4 bonus-tracks del cd, legate eccessivamente agli stereotipi di fine '60.
Ma nel complesso BOC resta una pietra miliare del rock americano inizio '70.

(Originalmente pubblicato il 29/02/2008)

4 commenti:

  1. Quando ancora non conoscevo i BOC un mio amico mi disse...ricorda, i BOC sono i Quicksilver del punk !..non me lo sono più dimenticato.
    Adoro questo disco.

    Ehi Webb, link ripristinato..
    A ve vè..

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  2. Ueh, del punk, adesso....Quelli al limite potevano esserlo gli Stooges!
    Comunque sì, i primi 3-4 dei BOC restano grandi dischi di hard rock sofisticato.

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  3. Ciao, è quasi incredibile leggere un post sui BOC qua in Italia....non posso che convenire sulla grandezza assoluta di questo disco anche se, secondo me, fino a "The revolution by night" di dischi imponenti i Blue ne hanno fatti davvero tanti.

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  4. In effetti qua da noi non credo abbiano riscosso molti consensi, oppure sono semplicemente sconosciuti. A me sono piaciuti fino a Spectres, poi non più.

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