La "Torta del Muratore" è il progetto personale di Todd Trainer, ovvero l'eccezionale batterista degli Shellac, un vero asso dei tamburi. Ancor prima che Steve Albini lo scegliesse come compagno per il suo come-back i Brick Layer Cake erano già attivi. Nel 1989 uscì il primo EP per la Ruthless, nel 1992 il secondo per la Touch & Go. Sempre per la mitica label nel 1994 esce il primo album, "Tragedy-tragedy". Chi si aspetta scorribande batteristiche o ritmiche furiose resterà deluso dal contenuto, il sound dei BLC è molto diverso dal noise-rock compresso e nervoso degli Shellac.
In questo progetto Trainer fa più o meno tutto da solo. A dargli una mano ci sono gli amici Gerard Boissy (ex Rifle Sport) e Brian Paulson (produttore molto rinomato, un titolo su tutti "Spiderland" degli Slint). In tutto il disco non c'è ombra di basso: un'assenza evidente. La batteria è lo strumento secondario nell' impianto sonoro (in alcuni brani non è neanche presente), sono le chitarre a predominare in questa sorta di hard-rock evoluto. Ritmi lenti e minimali, nessun assolo ma una quantità industriali di pesanti riffs che a tratti ricordano i migliori Black Sabbath, reminescenze blues comprese. La voce è forse il punto debole: monotona e quasi sempre modulata su toni bassi, priva di impennate. Il disco riserva comunque ottime songs, fra cui l'apice "Gone today", "Doomsday" l'unico brano con una batteria degna del suo proprietario, "Cold day in hell" e "Precious".
Abbiamo scoperto quinti l'altra faccia di Todd Trainer, da anni e anni impegnato a picchiare nel migliore underground americano. Da una parte espressione di grinta e tecnica al servizio del miglior noise, dall'altra song-writer e cantante.
In questo progetto Trainer fa più o meno tutto da solo. A dargli una mano ci sono gli amici Gerard Boissy (ex Rifle Sport) e Brian Paulson (produttore molto rinomato, un titolo su tutti "Spiderland" degli Slint). In tutto il disco non c'è ombra di basso: un'assenza evidente. La batteria è lo strumento secondario nell' impianto sonoro (in alcuni brani non è neanche presente), sono le chitarre a predominare in questa sorta di hard-rock evoluto. Ritmi lenti e minimali, nessun assolo ma una quantità industriali di pesanti riffs che a tratti ricordano i migliori Black Sabbath, reminescenze blues comprese. La voce è forse il punto debole: monotona e quasi sempre modulata su toni bassi, priva di impennate. Il disco riserva comunque ottime songs, fra cui l'apice "Gone today", "Doomsday" l'unico brano con una batteria degna del suo proprietario, "Cold day in hell" e "Precious".
Abbiamo scoperto quinti l'altra faccia di Todd Trainer, da anni e anni impegnato a picchiare nel migliore underground americano. Da una parte espressione di grinta e tecnica al servizio del miglior noise, dall'altra song-writer e cantante.
(originalmente pubblicato il 12/05/08)
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