Quando si parla di dischi rock dal vivo, ho sempre apprezzato molto i gruppi che velocizzano i ritmi rispetto alle versioni originali in studio, rendendo il suono ancora più potente. Nel caso dei Free, invece, mi trovo di fronte un caso più unico che raro. Questo live li immortala a metà di quel lustro che li fece brillare come stella blues-rock britannica, e i loro classici vengono rallentati, quasi vivisezionati, per dare vita al loro miglior gioiello. Erano ancora giovanissimi ma avevano una personalità e un modo di porsi sul palco che li rendeva assolutamente irresistibili. Paul Rodgers era l'unico vocalist che ai tempi poteva rivaleggiare alla pari con Robert Plant. Paul Kossoff era cresciuto alla scuola di Beck e Clapton ma aveva elaborato un suo stile personalissimo sulla Les Paul, non tanto sulla tecnica quanto sull'enfasi, con quello stile di indugiare sulle note altissime che lo rendeva unico. Lo stesso discorso valeva per Andy Fraser, che era un validissimo epigono di Jack Bruce sull'Eb3. Non cantava ma scriveva le canzoni insieme a Rodgers, e il suo basso marcava ovunque in maniera fantasiosa e brillante (basti sentire l'assolo in Mr. Big). Simon Kirke era forse l'elemento più in ombra della band, ma se non altro basta attribuirgli il merito di aver abbassato i ritmi! I'm a mover e Fire and water sono gli esempi più esaltanti della Free moviola, così come l'accorata ballata Be my friend e la sorniona Ride on a pony. Un blues suonato da bianchi col cuore in mano e la voglia di sedurre. La ristampa del trentennale ha riportato alla luce altri capolavori come Woman, Walk in my shadow e Trouble on double time.
Per chi non si è saputo accontentare dei Led Zeppelin.
(Originalmente pubblicato il 10/02/2008)
Per chi non si è saputo accontentare dei Led Zeppelin.
(Originalmente pubblicato il 10/02/2008)
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