Un sodalizio formatosi dall'unione di alcuni personaggi più in gamba del panorama indie americano che ha solcato la seconda metà dei 90's con un math-rock alquanto tecnico e glaciale. Una sorta di Shellac cerebrali e riflessivi, capaci di sfilare rasoiate al vetriolo con la coppia d'attacco Jeff Mueller-Sean Meadows e la micidiale coppia di sostegno Fred Erskine-Doug Scharin, con quest'ultimo in grado di dare grandi prove di eclettismo, appena reduce dalla moviola Codeine. Questo EP fu un episodio forse interlocutorio, di minor rilievo perchè contentente 3 pezzi non inseriti su Tropics and Meridians, e uscito alla vigilia del loro miglior disco, Four Great Points.
Questo EP non si riusciva a trovare da nessuna parte, e solo di recente sono riuscito a recuperarlo. Sharks & Sailors e Steamer continuavano il discorso del math-noise psicotico di colore grigio-nero dei due primi dischi, con quei calderoni di urla e controtempi che ti stordiscono. Boom invece anticipava certe divagazioni che sarebbero state frequenti nelle loro ultime prove, con percussioni, trombe ed atmosfere esotiche, quasi da colonna sonora.
Ricordo di averli visti dal vivo al Link di Bologna nel 1998, in un concerto grondante sudore ed energia per pochi intimi.
(Originalmente pubblicato il 10/02/2008)
Questo EP non si riusciva a trovare da nessuna parte, e solo di recente sono riuscito a recuperarlo. Sharks & Sailors e Steamer continuavano il discorso del math-noise psicotico di colore grigio-nero dei due primi dischi, con quei calderoni di urla e controtempi che ti stordiscono. Boom invece anticipava certe divagazioni che sarebbero state frequenti nelle loro ultime prove, con percussioni, trombe ed atmosfere esotiche, quasi da colonna sonora.
Ricordo di averli visti dal vivo al Link di Bologna nel 1998, in un concerto grondante sudore ed energia per pochi intimi.
(Originalmente pubblicato il 10/02/2008)
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