I demoni interiori riversati su un piatto d'argento e metabolizzati splendidamente. Mi ha stupito molto la maturità e l'ombrosità di Wasif, un songwriter dal mood decisamente cupo. La sua voce sembra un soffio di dolore esternato, per niente stucchevole. Isolation è il suo picco d'angoscia, un grido di aiuto che stringe il cuore. Cantilene evocative come Dandelion confermano che quest'uomo sa scrivere pezzi intimisti e tormentati con ispirazione degna dei più grandi maestri del genere.
Ma non mancano impennate di positività, come il pezzo più bello del disco, Without; una semplicissima sequenza di accordi che apre all'improvviso uno squarcio di sole nel suo buio universo. E per contrasto col resto del disco, il ritornello appare così struggente nella sua ricerca di positività che fa venire letteralmente i brividi.
Un disco esorcista.
(Originalmente pubblicato il 24/03/2008)
Nessun commento:
Posta un commento