Nati nel 1989 e scioltisi esattamente dieci anni dopo, i JL sono stati una delle grandi essenze dei nineties americani. Hanno sintetizzato in musica la grande alienazione delle metropoli americane mischiando violenza brada con precisione chirurgica, attitudine barbara con inflessioni teatrali. Messi sotto contratto dalla storica Touch & Go, si sono sempre distinti dagli altri gruppi dell'area noise-hardcore. Erano difatti un trio strumentalmente molto dotato; Duane Denison era una fucina di riff incisivi e laceranti, la sezione ritmica di David Sim e Mac Mcneilly una coppia eclettica e vibrante. Infine il vocalist David Yow, che in grado di cantare proprio non era, ma si rivelava come grande trascinatore, scrittore di testi caustici e urlatore dannato. Pure fu il loro debutto corto dell89, ancora senza il batterista; Blockbuster ricorda molto i Public Image di Metal Box, Bloody Mary diventerà uno dei loro cavalli di battaglia live. Gli altri 3 pezzi ricordano certe cose dei Big Black. La rivelazione sarà il debutto lungo un'anno dopo, Head. Un capolavoro, non soltanto perchè entra McNeilly a rendere più umano il sound. One evening svela subito il grande talento chitarristico di Denison, un drammatico chirurgo assetato di sangue. Senza bisogno di walls of sound, i JL sanno creare scenari angosciosi con grande originalità. My own urine sembra un patetico Nick Cave ubriaco all'inferno. Si passa da momenti riflessivi come Pastoral a boogie-stomp schizofrenici come 7 vs. 8, Waxeater,Killer McHann in soluzione di continuità.
Una band che manterrà uno standard qualitativo altissimo anche nei dischi successivi.(Originalmente pubblicato il 26/03/2008)
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