Con un background nel blues di fine anni '60, Martyn aveva saputo far fluttuare le sue brillanti composizioni in un contesto che era jazz-folk nobile, senza estremismi ma con una rilevante poliedricità. Nei pezzi più intimisti e rilassati (Solid Air, May you never, Don't want to know) sapeva cogliere spunti di pop sopraffino con squisiti arrangiamenti lounge.
Quando decideva invece di tirare fuori le unghie e far valere le sue doti vocali, come in I'd rather be the devil o Dreams by the sea, Martyn dimostrava un talento sanguigno.
Palma del miglior pezzo secondo me a The man in the station, un motivo circolare dal break irresistibile.
(originalmente pubblicato il 16/05/08)
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